​“Il salone del Municipio era addobbato a festa con grandi mazzi di fiori sotto le finestre da cui pendevano i drappi tricolore voluti da Carlo Alberto nella sfortunata guerra del Quarantotto e adottati definitivamente da Vittorio Emanuele come nuova bandiera del suo Regno. La società bene di Cuneo era radunata per il gran ballo indetto dal Sindaco in occasione della festa di San Michele patrono della città. Le signore facevano sfoggio dei loro migliori abiti, con le ampie e larghe gonne e i generosi decolté, in un tripudio di colori. Fra gli uomini, tutti rigorosamente in nero, spiccavano le divise di gala degli ufficiali dell’esercito regio”.​
(da: La primavera di San Martino – di Mario n. Rosso – editrice Araba Fenice)​

da: “La sentinella delle Alpi” 1858:

“…farsi un’idea esatta dell’animazione, della giocondità, della schietta allegria e soprattutto del numerosissimo concorso di gente, che animarono la veglia di sabato scorso datasi nell’elegante locale del salone Osasco per la circostanza addobbato con gusto artistico e con grande eleganza….La migliore gioventù cittadina prese parte alla splendida festa danzante e…nell’ampio salone pomposo di addobbi, di specchi e di vivacissima luce ben sessanta coppie danzarono animatissime fino ad ora inoltrata del mattino. Elegantissime signorine cuneesi e…straniere” (per straniere il giornalista non intende ragazze di altra nazionalità, ma ragazze di città vicine) “cavalieri seri e cortesi di Cuneo, amici convenuti da Boves, da Caraglio, da Peveragno, serberanno graditissimo ricordo di questa festa…”